Propriocezione e Interocezione

Un viaggio esperienziale dedicato all'Energia Femminile

Bergamo 4 - 5 aprile 2026

Propriocezione ed Interocezione, due modi di percepirsi e conoscersi a fondo.

Un profondo viaggio esperienziale dedicato alla Donna e all'Energia Femminile.

La "Propriocezione" è la capacità del corpo di percepire sé stesso nello spazio, di sapere, senza bisogno della vista, dove si trovano le diverse parti del corpo, come si muovono e con quale tono muscolare.
Nel Tantra, la Propriocezione non è solo una funzione neurofisiologica, ma una via di consapevolezza sottile, uno strumento per sentire la presenza della Coscienza nel corpo. È ciò che ci permette di muoverci con fluidità, equilibrio e grazia, ma anche di abitare pienamente la nostra forma vivente.
La vita moderna ci spinge spesso verso la non presenza, ossia verso gesti ripetuti in modo automatico, posture inconsapevoli, pensieri disconnessi dal sentire. La pratica tantrica ci invita invece a rallentare, a tornare al corpo, a riscoprire il piacere di sentire. Propriocezione, in questo contesto, non è solo un esercizio fisico ma è, una forma d'arte. L'arte di essere pienamente presenti, nel corpo, nel momento, nella danza sottile tra sensazione e consapevolezza.

In neuroscienze e psicologia somatica, "Interocezione" indica la capacità del sistema nervoso di percepire e interpretare i segnali provenienti dagli organi interni, come il battito cardiaco, la respirazione, la fame, la sete, ecc. È, in sintesi, la percezione del mondo interno del corpo. Nel Tantra, l'Interocezione non si limita alla percezione fisiologica, ma diventa una via di conoscenza diretta dell'Energia Vitale, dell'Energia Sessuale e del Sé che le anima. È dunque una connessione tra Corpo e Coscienza, una pratica di ascolto interiore che permette di riconoscere la presenza della Coscienza nel corpo vivente.

Interocezione e sessualità nel Tantra

Nel Tantra, la sessualità non è ridotta ad un semplice piacere del corpo o ad un atto fisico, ma è un viaggio di consapevolezza profonda. Quando la percezione interiore, ossia quella capacità sottile di sentire cosa accade dentro di noi, si affina, il praticante inizia a cogliere i micro-movimenti energetici che precedono e accompagnano ogni fase dell'esperienza erotica: l'eccitazione, la fusione, l'orgasmo, il rilassamento.

Questi segnali sottili non sono solo sensazioni fisiche, ma veri e propri messaggi dell'energia, manifestati attraverso il corpo. Sentire il respiro che cambia, il battito che accelera, il calore che si espande o le vibrazioni che si muovono lungo la colonna vertebrale, diventa parte integrante dell'esperienza. È come se il corpo parlasse una lingua antica e l'Interocezione fosse la chiave per comprenderla.

In questo modo, il piacere sessuale si trasforma, non è più centrato sulla prestazione o sul raggiungimento di un obiettivo, ma diventa un'esplorazione intima, un'espansione della presenza. Si amplificano le percezioni, si intensificano le emozioni e si apre uno spazio in cui ogni tocco, ogni sguardo, ogni sentire diventa sacro.

Questa consapevolezza porta anche ad un altro livello di libertà, ci aiuta a riconoscere e sciogliere quei blocchi interiori che spesso derivano da condizionamenti culturali, aspettative sociali o esperienze passate. Iniziamo a vivere la sessualità non più secondo schemi imposti, ma secondo il proprio sentire autentico. È un ritorno a casa, nel corpo, nella verità del momento.

Coltivare l'Interocezione, quindi, significa anche conoscersi meglio, scoprire cosa ci nutre davvero, cosa ci accende, cosa ci fa sentire vivi e connessi. È un processo che richiede ascolto, lentezza e presenza, ma che apre le porte ad una sessualità più ricca, più libera e profondamente trasformativa.

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